Un vento senza nome

Il vento oggi ha portato con sé
Un racconto che parla di te
Da quel giorno
Che il cielo era viola
Che eri seduta lì
Non sei più tornata
Sei stata di parola
Non ti sei fermata
Con il vento sei andata
Via da te
Via da qui
Via da tutto quello che
Intanto molto lontano da qui
Io ti vedo, ora sorridi così
Hai lasciato
E ti chiedi chi hai amato
Non sei più tornata
Sei stata di parola
Non ti sei voltata
Con il vento sei andata
Via da te
Via da qui
Via dalla notte infinita
Ed una mattina sei uscita
Non sei più tornata
Sei stata di parola
Non ti sei fermata
Con il vento sei volata via da quel che non è giusto
Questo vento non avrà padrone, non avrà governo
Questo vento senza nome attraverserà l’inverno
Via da te
Via da qui
Via dalla notte infinita
Ed una mattina che sei uscita
E sei volata via
Nel vento

Galleggiare

E non conterò le dita
Fino a che sarà domani
E non scioglierò i capelli senza te
Se mi parli io ti guardo
Se mi guardi io sospiro
E non posso immaginare un altro te
Ma tu chi sei
Che vuoi, che fai
Per me
La notte è giovane
Ma tu chi sei
Che vuoi, che fai
Per me
Per me
Su di noi
Su di noi
Su di noi
Su di noi
E’ più facile galleggiare
E non sono i ricordi che mi portano lontano
Io non sto capendo niente
Parla piano
Eravamo più sicuri
Senza regole e pensieri
Ma io questo lo ricordo solo ieri
Ma io non lo spero
Io non torno indietro
Tutto il male fatto
Perché sei distratto
Se sei un uomo vero
Mostrati sicuro
A me
Per me
Su di noi
Su di noi
Su di noi
Su di noi
E’ più facile galleggiare
E non prendere mai una decisione
Rimanere a galla
E poi
Aspettare, aspettare, aspettare, aspettare
Aspettare

Sogni infranti

L’amore è un fiore che se nasce non conosce inverno ed io ci credo
Ma credo anche a questo chaos che diventa inferno perché lo vedo
Ormai è un po’ che guardo con freddezza e con distanza
L’informazione e lo show che fan la stessa danza
E quando è sera non ci riesco ma vorrei uscire da questo quadro
E aspetto il giorno che sciolga i pensieri e la musica
Che è sempre un po’ più leggera e ad un passo da me… lei è
Ma io se solo io fossi Dio
Avrei un sentimento anche io come gli altri
Uomini o santi ingannati dai tanti
Sogni infranti
Sapessi per le strade quello che ho sentito dire ma non me ne vado
Perché un azzurro fiume scende da quelle colline e non è un caso
Che dentro a questa noia la città è assorta
Lo stato come piombo si sopporta
I ragni fanno i nidi sulle tue rovine come su un ramo
Fortuna c’è lei che mi dona bellezza dagli occhi suoi
Non voglio mai più sentirla lontana
Me se solo io fossi Dio
Avrei un sentimento anche io come gli altri
Uomini o santi ingannati dai troppi sogni infranti
Sto qui anche se non mi senti
Sto qui sai
Sto qui in mezzo a quella gente
Che non molla mai sto qui, sto qui, sto qui, sai
Ma io se solo io fossi Dio avrei
Un sentimento anche io
Come gli altri uomini o santi ingannati dai tanti
Sogni infranti
Sì se io se solo io fossi Dio tornerei
Indietro nel tempo a cancellare le rughe
Dai tuoi occhi stanchi a ricucire per tanti
Questi anni questi inganni questi nostro sogni infranti.

Ritornerai

Resta solo un bacio tra noi
e poi vai da lei senza cuore
lascia alle tue spalle la porta, il silenzio
e le mie mani vuote
io non so difendermi e dimenticare,
quello che sei
tutte le corse che farai
ed ogni volta che cadrai
sarai con lei
tu tornerai uomo
ritornerai da me
brucia ancora il bacio tra noi
e non basta questo per credere
che troverai il modo per portarmi via da qua
lasciando tutto
se tu vuoi difendermi
amore mio rispondimi dopo che c’è
se le carezze che darai saranno i graffi che vedrai
su di me
tu tornerai uomo
tu tornerai
ritornerai da me.

Il solo al mondo

Ora che sei diventato come il vento che,
Si può solo sfiorare e non si può trattenere
Sai pensavo che darei tutto un inverno per un giorno d’estate con te
Resta qui anche senza parlare fai finta di niente e illudimi che
Che ora va tutto bene, che dormiamo insieme
So che non serve a niente
Però io ti amo mentre dentro muoio
No, tu non puoi capire
Che sei il solo al mondo con cui voglio stare
Sai, ricordo ancora il giorno che
Ho capito che saresti stato mio a tutti i costi
Tu mi hai seguita per tutta la sera fin quando non mi hai vista più
Dopodiché con la faccia di quello che ha perso la testa, sei uscito anche te
Eccoti, menomale, ti prego non andare
So che non serve a niente
Però io ti amo mentre dentro muoio
No, tu non puoi capire
Che sei il solo al mondo con cui voglio stare
So che non serve a niente
Però io ti amo mentre dentro muoio
No, tu non puoi capire
Che sei il solo al mondo con cui voglio stare.

Oltre il giardino

Questa è la storia di un uomo senza più catene
Da dove sia venuto nessuno lo sa bene
Lui conosce il dolore ma lo tiene lontano
Stringe solo ciò che regge il palmo di una mano
Ha affermato la sua mente all’altezza del suo cuore
E dipinge ogni gesto coi colori dell’amore
Ogni grigio mattone è caduto tempo fa
Ora è un uomo diverso senza più necessità
Il suo nome è Giovani ha 64 anni,
sorride ogni giorno sin dal primo mattino
Passa il tempo rovistando in un cestino
Qui nel parco lo conosce ogni bambino
Ma nessun vuol sapere o guardare oltre il giardino
La distanza e proiezione di quello che in realtà
Ci è più vicino
Così ciascuno passa avanti e riprende il suo cammino
E non cerca domani
E non sente più ieri
Tra le mani di sabbia
Non trattiene i pensieri
Solo il 10 novembre
Puoi sentirlo gridare
Lo si può trovare sempre al parco comunale
Un angelo barbone che fa guardia contro il male
Per i grandi è solamente un matto da evitare
Ma lui veglia sui bambini perché l’orco può tornare
Come un santo protettore
Scappato dall’inferno
Cammina a piedi nudi
Sia d’estate che di inverno
Ogni falsa speranza è caduta tempo fa
Ora è un uomo diverso senza più necessità
Come un santo mendicante ora non possiede niente
S’è spogliato del passato
Ha lasciato alle sue spalle
La sua forma più arrogante
Si trascina per la strada fischiettando dolcemente
Il dolore pesa meno se disciolto in ogni istante
E la sola melodia che adesso sente
E’ l’eternità illusoria del pensiero
E non cerca domani
E non sente più ieri
Tra le mani di sabbia
Non trattiene i pensieri
Solo il 10 novembre
Puoi sentirlo gridare
Per la gente del quartiere è un povero demente
Che cammina senza meta
con uno sguardo assente, non ricordano che un tempo
Controllava la sua vita ma
che quella di suo figlio dalle dita gli è sfuggita
Il tempo è denaro e non si può sempre giocare
Ti ho portato anche ai giardini, fammi lavorare
Questo sempre diceva, ma è stato tempo fa
Ora il figlio non chiama, non cerca il suo papà
Il suo nome è Giovanni, ha 64 anni
Ha inventato un calendario senza affanni
Solo il 10 di novembre
nella nebbia del mattino
puoi sentirlo urlare il nome di un bambino
E’ il passato che ritorna e lascia senza fiato
Una crepa che si apre nel suo viso ormai strappato
E guardando oltre quel muro puoi vedere il suo destino
Stilla il sangue delle rose sulla neve del giardino
E non cerca domani
E non sente più ieri
Tra le mani di sabbia
Non trattiene i pensieri
Solo il 10 novembre
Puoi sentirlo gridare
Una voce nel vuoto
E un nome che ormai
Non sa più pronunciare

Adesso e qui (nostalgico presente)

Se lo vuoi rimani
Non c’è molto da dire che non sia già detto
Si dice che domani
Sia il solo posto adatto per un bel ricordo
Non è da vicino e nemmeno addosso
No, non desiderare
Lascia che non esista mai
Silenzi per cena
Conoscersi
Lasciarsi le mani
Non è quello che si spetta
Né buone idee
Né baci per strada
Adesso e qui
Nostalgico Presente
Forse è già domani
E questo è solo un sogno e non è stato male
Se lo vuoi rimani
E troveremo un senso a noi che non cambiamo più
Silenzi per cena
Conoscersi
Lasciarsi le mani
Non è quello che si spetta
Né buone idee
Né baci per strada
Adesso e qui
Nostalgico Presente
Non desiderare Non desiderare no
Non desiderare Lascia non si sta mai
Silenzi per cena
Conoscersi
Lasciarsi le mani
Non è quello che si spetta
Né buone idee
Né baci per strada
Adesso è qui
Nostalgico presente
Non desiderare Non desiderare, no
Non desiderare Lascia non esiste mai
Cantare di gioia
Arrendersi
Abituarsi
Non è quello che ci spetta
Raggiungersi
Sognare la noia
Adesso e qui nostalgico presente
Ma se vuoi rimani

Una finestra tra le stelle

Cambio faccio cambio modo di pensare
Se una goccia di una lacrima versata
Ti accarezza il viso mentre ridi e dici
Che è la pioggia
Ed è più dolce la paura se mi tieni in un tuo abbraccio
Riesco a sentire anche il profumo della notte
Mentre continui a sorprendermi
Disegna una finestra tra le stelle da dividere col cielo
Da dividere con me
E in un istante ti ho regalato il mondo
Baciarti e poi scoprire che l’ossigeno mi arriva dritto al cuore
Solo se mi baci te
E non sentire
Bisogno più di niente
Non fermare quel tuo modo di riempire le parole
Di colori e suoni in grado di cambiare
Il mondo che non ero in grado di vedere
Ed è più dolce la paura se mi tieni in un tuo abbraccio
Riesco a sentire anche il profumo della notte
Mentre continui a sorprendermi
Disegna una finestra tra le stelle da dividere col cielo
Da dividere con me
E in un istante io ti regalo il mondo
Baciarti e poi scoprire che l’ossigeno mi arriva dritto al cuore
Solo se mi baci te
E non sentire
Bisogno più di niente
Disegna una finestra tra le stelle da dividere col cielo
Da dividere con me
E in un istante io ti regalo il mondo
Baciarti e poi scoprire l’ossigeno mi arriva dritto al cuore
Solo se mi baci te
E non sentire
Bisogno più di niente