Il passerotto

Ogni anno a primavera,
coi mandorli di maggio
e coi ciliegi in fior,
sull’albero fiorito
tornava al vecchio nido
“lu passarielle” ancor.
Ricordo, ogni mattina
con il suo frullo d’ale,
veniva al primo sole
per farmi risvegliar.
E tutta la mia casa
di festa mi riempiva
e poi s’addormentava
al tramontar.
Dove sta “lu passarielle”?
Dov’è andato? Chi lo sa.
Ci-ci-ci-ci-ci-ci-ci.
Il cuore mi risponde: “Chi mai lo sa!”
Forse in fondo a quella valle.
O tra i boschi a cinguettar
ci-ci-ci-ci-ci-ci-ci.
“lu passarielle” mio non tornerà!
Ed ora è primavera!
E’ ritornato maggio
coi mille e più color.
Sull’albero fiorito,
però non è tornato
“lu passarielle” ancor!
Anche l’amore mio
dal giorno ch’è partito
un vuoto m’ha lasciato
per farmi sospirar.
Se guardo verso i monti
se guardo verso il mare
sento una stretta al cuore
nell’aspettar.
Dove sta “lu passarielle”
Dov’è andato? Chi lo sa.
Ci-ci-ci-ci-ci-ci-ci
Il cuore mi risponde: “Chi mai lo sa!”
Forse in fondo a quella valle.
O tra i boschi a cinguettar
ci-ci-ci-ci-ci-ci-ci.
come l’amore mio non tornerà!
.Mai più ritornerà.