E’ capitato a tutti di incontrarsi a tu per tu
col primo amore della gioventù
non credere al momento ma un nome sussurrar
un attimo di gioia ritrovar.
E’ bello trovare un vecchio amor
fermarsi in preda al batticuor
poi dire sei felice così oppure no
Che importa se triste è ricordar
le cose che il tempo cancellar vorrebbe
ma la vita non può dimenticar
Guardarsi negli occhi ancora
per leggervi quel passato
pensando peccato era questo l’amor
che ho perduto
E’ bello trovare un vecchio amor
sentirsi un poco come allor
vicini come siamo stati noi
tu lo sai un giorno
Un giorno ormai lontan.
Ho detto al sole
Ho detto al sole
Non la guardar
Ho detto al vento
Non la baciar
Ma il sole dal cielo
Ti ha guardata lo so
E il vento passando
Ti ha baciata
La luna con le stelle spuntò
I tuoi capelli d’oro sfiorò
Ti bacia il firmamento
Da me soltanto
Non vuoi lasciarti baciar
Come vorrei che ti lasciassi adorar
Come vorrei poterti amar
Tutto è vano sei lontana e fredda,
Gelida, non ti lasci amar.
Il bosco innamorato
Oggi primavera è già nell’aria
vado verso il bosco dove il cuor mi chiamò
la mia strada è solitaria lo so
camminando provo un senso di sgomento
forse al nostro appuntamento non verrà
troppo tempo già da quel dì passò
Il bosco è innamorato
primavera torna ancor
negli alberi sul prato
è una sola canzon d’amor
Il vento parla ai pini
e ci fa baciar dal sol
e cantano vicini
gli usignoli nel lieto amor
Ma invano allor cerchiamo
aspetterò chi non verrà
soltanto l’eco risponderà
Il bosco è innamorato
primavera torna ancor
da me non è tornato
il mio primo il mio solo amor
Alfine al dolce richiamo
chi mi gridò son qui da te
è ritornato vuol bene a me
Nel bosco innamorato
sei tornato amore tu
ti tengo qui abbracciato
non mi devi lasciar mai più
Amor non mi lasciar mai più.
Il cantico del ciel
Va nel cielo
il cantico dell’aurora,
va nel nulla
sfiorando l’immensità.
e splendido nell’alba immobile
baciando il mar
il sole appar…
Canta il ciel
e va l’eterna sua canzon
ad annunciare al mondo inter
che l’infinito è amor.
Canta il mar
e all’onda sembra mormorar:
“Dovunque andrai, ripeti ognor
che l’universo è amor”.
Ogni dì
si rinnova il miracolo
che dal ciel
invita ad amar.
Canta il cuor
e non è vano il suo cantar
perché c’è sempre un altro cuor
che gli risponde: “Amor”.
Va nel cielo
il cantico della sera,
ogni stella
è specchio dell’eternità…
un brivido va nel crepuscolo
e bianca allor
la luna appar.
Il trenino del destino
Da bimbi noi giochiamo al girotondo
la vita poi ci vince e ci trascina
è un treno che ci porta per il mondo
se tu lo sai guidar
a furia di sbuffar
lontano, assai lontan si può arrivar.
Il treno va, è quel trenino
che ci trasporta velocemente
per le strade del destino.
Si parte un dì con un miraggio
e la valigia piena di sogni
ci accompagna lungo il viaggio.
Si sogna di raggiungere una meta
la strada è lunga o breve non si sa
attento a non sbagliar la tua fermata
perché più indietro non si può tornar.
Il treno va, è quel trenino
che ci trasporta velocemente
per le strade del destino.
Il treno gaio, triste o brontolone
sbuffando sui binari della vita
si ferma ad ogni piccola stazione
ansioso d’incontrar
un cuor che sappia amar
e allora sarà bello in due viaggiar.
Corre rapido il trenino
per le strade del destino.
La colpa fu
Portava un fiorellino nei capelli
un fiorellino rosso come il fuoco
e aveva gli occhi azzurri molto belli
la bella del Cadore, che amore.
Lassù sui monti capitò un alpino
che disse alla ragazza ti fo sposa
suonaron le campane un bel mattino
a Pieve di Cadore, che amore.
La colpa fu del rosso fiorellin
che per la bella del Cadore segnò il destin.
Passaron gli anni e un giorno la bambina
al babbo chiese dove sta la mamma
la mamma è andata in cima del Cadore
ti porterà un bel fiore, che amore, che amore.
Il monte innamorato della bella
che aveva il fiore rosso nei capelli
non la lasciò tornare al casolare
per riportare il fiore, che muore, che muore.
La colpa fu del rosso fiorellin
che per la bella del Cadore segnò il destin.
Un fiore rosso porta nei capelli
la bimba che s’è fatta signorina
e c’è un alpino che la vuol sposare
a Pieve di Cadore, che amore.
Un velo bianco ed una pena nera
si son per sempre uniti a primavera
la colpa è stata di quel rosso fiore
di quel bel rosso fiore, che amore, che amore.
La colpa fu del rosso fiorellin
che per la bella del Cadore cambiò il destin.
La vita è un paradiso di bugie
E’ passato un giorno intero
E non hai mentito ancora
Che cos’è questo mistero
Mi smarrisce, m’addolora
D’ogni strana tua invenzione
Ho bisogno un po’ crudele
Voglio chiavi interminabili
Saporose come il miele
La vita è un paradiso di bugie
Quelle tue, quelle mie
Che ci danno una calda ansietà
Son stelle risplendenti
Sulle vie profumate
Che cantate, e lontane dalla buia realtà
Amo soltanto te
Io non ti lasciò più
Ma se mi manchi tu
Tutto è finito per me
La vita è un paradiso di bugie
Caravelle colorate
Dondolanti nella felicità
Amo soltanto te
Io non ti lasciò più
Ma se mi manchi tu
Tutto è finito per me
La vita è un paradiso di bugie
Caravelle colorate
Dondolanti nella felicità
Un dolce firmamento di bugie
Sulle vie dell’amore
Sempre scie accenderò.
Lucia e Tobia
In una piccola casetta all’ingresso di un castello,
vivevano senza vedersi un omino e una donnina.
Usciva lei col parasole annunciando il tempo bello,
usciva lui col parapioggia annunciando freddo e brina.
Ma un giorno che il tempo era incerto
s’incontrarono sulla soglia,
lui propose di uscire all’aperto,
lei rispose: ” il cielo lo voglia “.
Lei col para-para-para-parasole,
lui col para-para-para-parapioggia,
se ne andarono a passeggio
per le vie della città
per trovare insieme la felicità.
Si fermarono davanti ad una vetrina,
lui le scelse un vestitino da sposina…
lei felice lo guardò,
lui tremando la baciò
e l’idillio in quel momento cominciò.
Tu non hai nome, disse lei pensando un po’,
ma ti chiamerò: Tobia.
Mi piace tanto, disse lui guardando lei,
io ti chiamerò: Lucia.
Lei col para-para-para-parasole,
lui col para-para-para-parapioggia,
se ne andarono a passeggio
per le vie della città
per trovare insieme la felicità.
Ma che non fossero felici era scritto nel destino,
perché si smarrirono quel giorno nella grande confusione.
Lei fu trovata da un signore che la mise in un taschino,
lui fu raccolto da una bimba che lo appese al suo balcone.
Nei giorni che il sole risplende
pensa in lacrime al suo Tobia.
Quando l’acqua dal cielo discende
nel balcone lui chiama Lucia!
Lei col para-para-para-parasole,
lui col para-para-para-parapioggia,
se ne andarono a passeggio
per le vie della città
per trovare insieme la felicità.
Si fermarono davanti una vetrina,
lui le scelse un vestitino da sposina.
lei felice lo guardò
lui tremando la baciò
e l’idillio in quel momento cominciò
Col cuore in gola quando lui quel dì girò,
quando lui chiamò: Lucia!
E inutilmente quando lei si disperò,
quando lei chiamò: Tobia!
Ma col para-para-para-parasole,
e col para-para-para-parapioggia,
non andranno più a passeggio
per le vie della città
per trovare insieme la felicità.
Lui e lei
Fin dai tempi dei bei cicibei
c’era lui, c’era lei;
conversavan compiti e garbati
nei discreti sasotti dorati
di politica, scandali, ohibò!
Poi finivan parlando d’amor!
L’amor si sa
è il complice più adatto e più cortese
che puoi trovar,
per far cadere un cuor nella rete.
Ma poi, chissà
se quella rete due ne pescherà?
Ed è questa la doppia partita
che tien la vita nel giuoco d’amor!
Sento dire che la fra i cow-boy
se c’è lui c’è anche lei.
Attraversano i fiumi e le valli
sempre in sella ai focosi cavalli
Hippy-a-yè, hippy-a-yè, hippy-a-yò,
poi finiscon parlando d’amor!
L’amor si sa
è il complice più adatto e più cortese
che puoi trovar,
per far cadere un cuor nella rete.
Ma poi, chissà
se quella rete due ne pescherà?
Ed è questa la doppia partita
che tien la vita nel giuoco d’amor!
Ho saputo che la fra i pigmei
se c’è lui c’è lei,
con le loro graziose vocine
parlan sempre di cose piccine:
ci-ci-ci ci-ci-ci ci-ci-ciò.
poi finiscon parlando d’amor!
L’amor si sa
è il complice più adatto e più cortese
che puoi trovar,
per far cadere un cuor nella rete.
Ma poi, chissà
se quella rete due ne pescherà?
Ed è questa la doppia partita
che tien la vita nel giuoco d’amor!
Sembra inutile dir che far noi
dov’è lui, c’è anche lei
Se discuton un po’ concitati,
e diventano a volte sgarbati,
di politica scandali e sport.
poi finiscon parlando d’amor.
L’amor si sa
è il complice più adatto e più cortese
che puoi trovar,
per far cadere un cuor nella rete.
Ma poi, chissà
se quella rete due ne pescherà?
Ed è questa la doppia partita
che tien la vita nel giuoco d’amor!
L’amor si sa
è il complice più adatto e più sincero
che sa parlar
a tutti i cuor dell’universo intero;
al tedesco e al francese,
all’indiano, al pakistano,
al cinese, al giapponese.
allo slavo, all’italian!
al malese all’olandese,
all’inglese, all’egiziano,
al lappone, all’esquimese,
ed ai russi e american…
E perciò tutto il mondo è paese
e troverà la felicità!