Bolero

Luci occhi e clamori e tram tram
nel mondo che va
amando si sa
non ti nascondere, sto morendo d’amore
radioline e clacson mi par, la folla che va
amando si sa
ti risponderò, stai morendo d’amore.
Balliamo un giorno
e cadiamo abbracciati, sfiniti sul pavimento.
Io voglio amarti così
io voglio amarti così
voglio amarti così… io voglio amarti.
Io voglio amarti così
io voglio amarti così
voglio amarti così… io voglio amarti.
Radioline e clacson nei bar, la vita che va
amando si sa
ti risponderò, stai morendo d’amore.
Non ti nascondere, sto morendo d’amore.
Balliamo un giorno
e cadiamo abbracciati, sfiniti sul pavimento.
Io voglio amarti così
io voglio amarti così
voglio amarti così… io voglio amarti.
Io voglio amarti così
io voglio amarti così
voglio amarti così… io voglio amarti.
Ti voglio come sei
e se tu sei come sei
saremo grandi, saremo grandi.
Ti voglio come sei
e se tu sei come sei
saremo grandi, saremo grandi.
Ti voglio come sei
e se tu sei come sei
saremo grandi, saremo grandi.
Ti voglio come sei
e se tu sei come sei
saremo grandi, saremo grandi.

Io amo

Ma dove va finire il cielo
magari dove dormi tu
e respirare sul tuo seno
amo amo
Sbadiglia piano una finestra
tra le persiane un po’ di blu
mi sveglio e già mi batti in testa
amo io amo
oh oh oh
Tu solamente tu
non aver paura
non sarai più sola
io amo io amo
Tu
tu sempre più su
noi fra queste mura
non sei un’avventura
io amo io amo
Ma dove va a mire il cielo
se gli rubiamo tutto il blu
se le mie braccia han preso il volo
amo io amo
Tu solamente tu
non aver paura
non sarai più sola
io amo io amo
Tu
tu sempre più su
noi fra queste mura
non sei un’avventura
io amo io amo
amo io amo
io amo.

Sinuè

Malusia con la notte in gola
limpida pallida e lunare
malusia hai sul cuore il sale
scendi a fare luccicare il mare.
E sembra ieri
e kalimera
e sembra festa
e kalispera.
Danza Sinuè
con le antiche scale
fermati e lasciati cantare.
E sembra festa
e kalispera
e sembra ieri
e kalimera.
Canta Sinuè
con la notte in gola
tu sei limpida pallida e lunare.
E sembra ieri
e sembra festa
e poi si fa sera
e kalispera.

Briciole di pane

Siamo uguali o differenti
siamo poeti pazzi od incoscienti
quando dal sentiero presto o tardi uscirai
pensa a me che sono tra i tuoi quai.
Ma quast’ansia che ci unisce fa che d’ora in poi
diventi solo amore tra di noi.
Sai vorrei che quei momenti
che gli altri chiman solo sentimenti
una volta tanto diventassero per noi
ciò che io volevo e che tu ora vuoi.
Briciole di pane in un sentiero che sai
prima non avevi visto mai.
Ed ogni lacrima un sorriso poi sarà
e ad ogni passo di volare sembrerà
e con i cuori stretti stretti
se la notte cadrà
soltanto un fiore, il nostro fiore brillerà
il nulla un giorno ancora forse a questa porta busserà
potrà sfondarla non ci troverà.
Noi volenti o non volenti
cattivi falsi e a volte prepotenti
se l’arcobaleno si scolora e vola via
basterà la nostra fantasia
se faremo crescere il bambino che c’è in noi
anche scomparendo avremo un poi.
Ed ogni lacrima un sorriso poi sarà
e ad ogni passo di volare sembrerà
e con i cuori stretti stretti
se la notte cadrà
soltanto un fiore, il nostro fiore brillerà.
Ed ogni lacrima dal viso sparirà
sentirsi veri in mezzo a tanta falsità
e con i cuori stretti stretti
quando l’alba verrà
soltanto un fiore, il nostro fiore troverà.

L’esteta

Lo incontrai
nel viavai
della gente.
Mi guardò
lo guardai
poi più niente.
Ma più tardi capii che fu lui a trasmettermi
l’esteta dei valori a me più cari
m’insegnò
io imparai
senza accorgermi
ed il mondo girava invecchiandomi.
E così
grazie a lui
diventai
l’esteta dei valori a me più cari
dove va il pensiero che parte da me
chissà dove arriva se poi tornerà
se ci sarà risposta
o il nulla più assoluto.
Ritorna solo il cane che perduto s’è perduto
s’inghiozzò
poi parlò
balbettando
che il suo tempo ormai stava finendo
lo guardai
mi guardò
e sul volto suo il sole sputò.
E fu allora che vidi davvero dove arriva il pensiero.
Respirai
ricordai
e diventai l’esteta
rimane solo il cane che capito ha capito
dove va il pensiero…

Straniero

Come un gabbiano sopra un filo di mare,
come foglia che si è fatta trasportare,
come la pioggia nei giorni di sole
sono arrivato qui.
E tu mi chiedi dei miei occhi lontani,
delle mie partenze, dei miei gusti strani,
sfiori il segreto dei miei misteri,
ti chiedi cosa c’è.
Dietro questa immagine
c’è che sono, sono, sono così.
Straniero,
vengo da lontano e nessuno lo sa,
mi credi?
Straniero,
stella senza cielo che poi se ne va,
mi vedi?
Tu rimani un brivido,
ma il mio mondo, certo, è molto di più.
Straniero
anche al tuo respiro e a questa città,
ci credi?
Straniero,
vengo da lontano, oh…
Mi guardi appena e sai che mi hai perso,
che ti resterà di me il sapore intenso
di queste labbra senza parole
ancora su di te.
Sì, lo so, mancherebbe qualcuno al mio fianco,
qualche storia certa da tenermi accanto,
la sicurezza di un tiepido amore,
lo sai non fa per me.
Dietro questa immagine
c’è che sono, sono, sono così.
Straniero,
vengo da lontano e nessuno lo sa,
mi credi?
Straniero,
stella senza cielo che poi se ne va,
mi vedi?
Tu rimani un brivido,
ma il mio mondo, certo, è molto di più.
Straniero
anche al tuo respiro e a questa città,
mi credi?
Straniero,
vengo da lontano e nessuno lo sa,
mi vedi?
Dietro questa immagine
c’è che sono, sono, sono così.
Straniero, straniero,
straniero, straniero.

Campi d’atterraggio

Oltre il tempo e le città
l’emozione arriva, va
oltre il muro che c’è in te, il muro che c’è in te.
E’ possibile che tu, che tu
già non mi capisca più, perché
gabbia di silenzi elettrici.
Piano già leggero sopra di noi
e il respiro è ampio ormai, è luce in me.
Nuovi campi d’atterraggio si disegnano sul suolo
nuove tappe del mio viaggio senza scendere dal cielo
vedo l’elica girare sotto è azzurro e calmo il mare
nuovi campi d’atterraggio, mille rotte da esplorare in me.
Fra sorrisi o nuvole
forti piogge e fragole
io scivolerò da me, io scivolerò.
Vuoti d’aria o regola, per me
non saranno un limite, non più
un confine più non c’è!
Piano già leggero sopra di noi
e il repspiro è ampio ormai, è luce in me.
Nuovi campi d’atterraggio si disegnano sul cuore
nuove luci nel mio viaggio per riaccendere il motore
vedo l’elica girare sotto è azzurro e calmo il mare
nuovi campi d’atterraggio. mille rotte da esplorare in me.

L’odore del mare

Se penso al mondo come a un’armonia
tutto è giusto sia così
se ogni strada è la strada mia
il mio posto è stare qui
L’odore del mare mi calmerà
la mia rabbia diventerà
amore amore è l’unica per me
né dare né avere la vita va da sé
né bene né male intorno a me non c’è
né luna né sole è tutto nel mio cuore
tutto questo cercare che amore poi diventerà
l’odore del mare mi calmerà, la mia rabbia diventerà
amore amore e mi sorriderà
un giorno normale illuminerà, né falso né vero
intorno a me non c’è né bianco né nero
è tutto nel mio cuore
e tutto questo cambiare che amore poi diventerà
Penso a quanta gente c’è quante stelle di città
che in questo istante proprio come me
vivono l’immensità
l’odore del mare mi calmerà…

Stringimi le mani

Scocciato da un cielo nero
sul mio piede sento te
te che pesti la tua vita
guarda un’altra non ce n’è
sediamoci dove ti pare
sei meno brutta quando ridi un po’
anch’io non sono il massimo lo so però.
Stringimi le mani
se hai paura stringi un po’ di più
e quando arriverà domani
fagli posto pure tu.
Stringimi le mani
se non ci sai fare te lo insegno io
quando mi ci metto sono come un Dio, il tuo.
Stringimi le mani
stringimi le mani.
Stringimi le mani, mani, mani
diamoci un momento
poi un altro se scappa via
perdo il conto ma non mi smonto no, no, no
era solo una bugia
diamoci un momento
se non è buono lo buttiamo via
te ne compro ancora dimmi quali vuoi, li avrai.
Stringimi le mani
e quando arriverà domani
stringimi le mani
se non ci sai fare te lo insegno io
quando mi ci metto sono come un Dio, il tuo.
Stringimi le mani.

Canto per te

Il palco è vuoto ormai
la gente sta sfollando già
di tecnici un viavai
l’ultimo autografo ad un fan.
Ti ho sempre in mente e
canto per te.
Io stanca prendo su
la tua chitarra senza un “mi”
me li hai insegnati tu
i primi accordi, il primo “si”.
Con gli occhi in un caffè
canto per te.
Due ragazzi soli
in un unico paltò
le castagne calde e il fiato
per scaldarle ma di un po’.
Ecco perché
canto per te.
Ora canto per te
ora che non ci sei
sola canto per te
sola in un replay.
Dagli occhi un po’ di phard
coi riflettori scende giù
se piango cosa fa
nessuno può vedermi più.
Cosa ne sanno che
canto per te.
Due ragazzi soli
la chitarra senza un “mi”
mi rifaccio il trucco e metto
un sorriso e un nuovo “sì”.
Prendo un altro treno
la mia vita corre via
poi domani canterò
altre storie, non la mia.
Ecco perché
canto per te.
Ora canto per te
ora che non ci sei
sola canto per te
ora io ti vorrei.