In Italia c’è lavoro in qualche punto nero – capita:
ogni volo che finisce sotto a un telo irrita, noi che
qui pure Peppone sa il Vangelo e lo agita, un po’ si
esagita, dopo un po’ si sventola: senti un po’ che
caldo fa… Afa tutto l’anno – più brevemente
“affanno” – non sanno a quale conclusione non
Approderanno. Noi l’Italia siamo e non la stiam
Rappresentando: ciurma! Ai posti di comando!!
Mettiamo al bando i vertici politici con tutti i loro
Complici, amici degli amici di chi ha svuotato i
Conti: incassano tangenti celandosi le fonti e han
Cappucci e cornetti sulle fronti.
Qui si fa la rivoluzione senza alcuna distinzione,
sesso, razza o religione: tutti pronti per l’azione.
Troppi furbetti nel nostro quartierino e tutti ci
intercettano con il telefonino, ci piazzano vallette
nude sopra allo zerbino e paparazzi sui terrazzi del
vicino: ragazzi che casino! Senza via di
scampo, chiusi dentro al plastico di quel villino ci è
venuto un crampo, siamo titolari confinati a bordo
campo, ci fan pagare l’acqua più salata dello
shampoo. Boh? Magari mi sbaglio, ma vedo tutti
quanti allo sbaraglio, meglio darci un taglio… Figli
mai usciti dal travaglio: qui da masticare non ci
resta che il bavaglio.
Qui si fa la rivoluzione senza alcuna distinzione,
sesso, razza o religione: tutti pronti per l’azione.
L’Italia, non lo sai, ha problemi araldici: i baroni
sono pochi e han troppi conti per dei medici. Poi
ha problemi etici, politici, geografici, geologici, ma
i peggio restan quelli genealogici… Visto che la
base del sistema è la clientela e siamo separati
da 6 gradi sì, ma di parentela, maglie di una
ragnatela a forma di stivale, tutti collegati in linea
collaterale come un’unica famiglia in un immenso
psicodramma: sta bravo che altrimenti piange
mamma. Cambio di programma: annulliamo la
rivolta. Abbiamo una famiglia e non dev’essere
coinvolta…
Non si fa la rivoluzione, l’hanno detto in
Televisione… chi c’è andato che delusione! Era
chiuso anche il portone.
Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene
Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene
Questa è l’unica esigenza che ho
Davanti a due milioni di persone o da solo
Dentro un vicolo
Ho bisogno di guardarti negli occhi
E di vedere la verità
Se non puoi non te ne preoccupare
ma ti prego vattene di qua
Perché…
Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene
Oggi più che mai
Davanti ad un mondo pieno di promesse
perdute rispettate mai
Ho bisogno di dare il mio amore
Di dare proprio tutto quel che ho
Di staccare l’allarme del cuore e finalmente
riposarmi un po’
Da quella gente che ti gira intorno
E sorridendo dice sempre sì
Ma non appena ti volti di spalle
Devi iniziare a difenderti
Quelli che vendono le illusioni
O regalano solo bugie
In cambio di qualche notte d’more
O solo stupide vigliaccherie…ma io
Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene
Questa è l’unica esigenza che ho
Davanti a due milioni di persone o da solo
Dentro un vicolo
Ho bisogno di guardarti negli occhi
E di vedere la verità
Di sentirmi vivo e più felice senza paura
di quello che verrà
Lasciami prendimi
E’ tua la decisione ormai
Ma fa che sia la verità
Stavolta quella vera
Prendimi stringimi
Ancora più che puoi se vuoi
Ma ti prego non farmi soffrire
Non potrei ancora…
Perché ho bisogno di guardarti negli occhi
E di sentire la verità
Se non puoi non te ne preoccupare
ma ti prego vattene di qua
Perché ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene
Questa è l’unica esigenza che ho…
Signorsì
Signorsì
Sissignore seguo lei che sa già come andrà a finire
Signorsì, parto anch’io
La mia missione è lunga ed io mi fido solo di lei
Lo sa signore
Penso a mia madre e…ma quei bambini
[annienteranno le mie paure…le mie paure
Io lo so, signorsì
Sono qui, ad aiutare chi non può
[e chi non ha la speranza, il diritto di
Respirare
Mangiare
Dormire senza sentire le bombe cadere
Per ricordare
Cambiare
Fare l’amore senza sentir sparare…
Resto qui e tu amore
Che ti manco, dillo ancora, dillo forte
Lo sai che a volte è più la paura
Che un figlio cresce e al tuo ritorno non ti riconosce
Vede signore ci vuole coraggio
Io lo so, signorsì
Sono qui, ad aiutare chi non può
[e chi non ha la speranza, il diritto di
Respirare
Mangiare
Dormire senza sentire le bombe cadere
Per ricordare
Cambiare
Fare l’amore senza sentir sparare
Darsi da fare, costruire
E continuare a vederli giocare
E studiare
Capire
Che non è mai troppo tardi
E sperare…sperare…
Signorsì
Sissignore, io sto tornando e non so come andrà a finire.
A ferro e fuoco
Che ne diresti se si andasse a fare un giro
in sella a una canzone
che parla ancor d’amore?
Io la canto a te, a dispetto di ogni logica
Ti stupiresti di trovarti all’improvviso
in vetta a un’emozione
sconosciuta al cuore
evitando la fatica ed il pericolo
non ti sorprenda se anche uno come me
sembri un po’ troppo romantico.
Metto a ferro e fuoco il mondo intero
per averti ancora accanto
metto a ferro e fuoco anche il destino
se ha voluto darmi tanto non me lo toglierà.
Se mi battessi per avere un tuo sorriso
“a singolar tenzone”, e uscendo vincitore
poi vedessi invece scendere una lacrima
non ti sorprenda se anche uno come me
sembri un po’ troppo romantinco.
Metto a ferro e fuoco il mondo intero
per averti ancora accanto
metto a ferro e fuoco anche il destino
se ha voluto darmi tanto non me lo toglierà.