Arrivedorci

È una storia di ragazze demenziali
Che volevano cambiato l’universo
L’universo che opprimeva le ragazze demenziali
Poi quel giorno l’astronave dei marziani
Proveniente dagli spazi siderali
Con il tubo che ti aspira nel suo interno
E nessuno che ci crede
E quella sonda che sondava l’organismo
Ci ha trasformati in musicisti, ma maschi
Poi la carriera è andata molto bene per fortuna
Una storia unica, singolare e atipica
Completamente antieconomica, a propulsione elica
Una storia unica, una carriera artistica
Dolcemente stitica, ma elogiata dalla critica
Ma ogni storia si esaurisce col finale
Un finale che ti lascia a bocca aperta
Dall’ampiezza della bocca si capisce se il finale era valido
Vi salutiamo e vi diciamo arrivedorci
Come nel film di Stanlio e Ollio, che ridere
Siamo al tramonto, siamo giunti ai titoli di coda
Di una storia unica, una bella musica
Una scelta artistica di origine domestica
E questa storia unica, ha una fine drastica
Leggermente comica
Arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci
Arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci
Arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci
Arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci
Arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci

Il ballo delle incertezze

Ho perso tempo per guardarmi dentro e
Ho sistemato qualche mia abitudine
Ma poi la sera che arrivava ed io
Mi chiedevo dov’è il senso
Se c’è un senso a tutto questo
Ho perso tempo per guardarti dentro e
Ti ho dedicato il cuore tra le pagine
Ma poi la sera che arrivava ed io
Mi chiedevo dov’è il senso, se c’è un senso a tutto questo
Senti
Non c’è bisogno di parlare
Dalla serranda scende il sole
E noi ci siamo accontentati
Ma ci sarà
Il ballo delle incertezze
Ci sarà
Un posto in cui perdo tutto
Che per stare in pace con te stesso e col mondo
devi avere sognato almeno per un secondo
E ci sarà
Tra la gente che aspetto
Chiunque ha
Rischiato tutto ed ha perso
Che per stare in pace con te stesso e col resto
puoi provare a volare lasciando a terra te stesso
Ho camminato in equilibrio su di me
Mischiando il tuo sorriso alle mie lacrime
Ma la coscenza non si spegne ed io
Mi chiedevo dov’è il senso, se c’è un senso a tutto questo e
Ho respirato sui tuoi battiti lenti e
Adesso vivi, si ma dentro un’immagine
Ricordo c’era il vento ed io
Mi chiedevo dov’è il senso
Se c’è un senso a tutto questo
E ci sarà
Il ballo delle incertezze
E ci sarà
Un posto in cui perdo tutto
Che per stare in pace con te stesso e col mondo
Devi avere sognato almeno per un secondo
E ci sarà
Tra la gente che aspetto
Chiunque ha
Rischiato tutto ed ha perso
Che per stare in pace con te stesso e col resto
Puoi provare a volare lasciando a terra te stesso
Sono i momenti quelli persi a dare un senso forse
Mi chiedi perché sono fragile
Sono diverso forse
Ero un bambino e stavo in cortile respiravo piano
Ho sempre rinchiuso vita e sogno nel palmo della mano
Sono presente ancora oggi al ballo delle incertezze
Dove ti siedi e più sei poco e più ti senti grande
Incontro me stesso e poi gli chiedo se vuole ballare
ferma la musica che il silenzio adesso sa parlare
Oh!
E ci sarà
Il ballo delle incertezze
E ci sarà
Un posto in cui perdo tutto
Che per stare in pace con te stesso e col mondo
Devi avere sognato almeno per un secondo
E ci sarà
Tra la gente che aspetto
Chiunque ha
Rischiato tutto ed ha perso
Che per stare in pace con te stesso e col resto
Puoi provare a volare lasciando a terra te stesso

Stiamo tutti bene

Stiamo tutti bene, stiamo tutti bene
Stiamo tutti bene, stiamo tutti bene
Ciao, mi chiamo Mario e ho sette anni
Sette e mezzo per la precisione
Mi piace il sole, l’amicizia, le persone buone
Il calcio, le canzoni allegre ed il profumo buono della pelle di mia madre
Papà mio è da qualche mese che non torna
Ma guai a parlarne con qualcuno
Specialmente con la mamma
Perché si sente male
Grida, piange e non la smette più
E per tre giorni si nasconde e non si fa vedere
Ma oggi è un giorno felice
Che qui è arrivato un pallone
E finalmente potrò diventare forte
E fare il calciatore
So già palleggiare
Con i sassi è diverso
Ma sono avvantaggiato
Perché corro forte
Come il vento
E allora volo alla radura
Insieme agli altri bambini
Chi arriva ultimo in porta
Sai che rottura di co-
Arrivo primo, come sempre
E allora sono attaccante
Scarto, driblo, tiro in porta
Ed il portiere non può farci niente
Poi da più lontano sento
“Mario vieni qua
Prendiamo tutto quel che abbiamo
E raggiungiamo papà”
Mamma, proprio adesso, sto tirando un rigore
Ma non c’è verso
Ce ne andiamo, meglio non polemizzare
Stiamo tutti bene, stiamo tutti bene, stiamo tutti
Stiamo tutti bene, stiamo tutti bene
Ma guarda te la jella proprio a me doveva capitare
Quattro giorni su sta barca, intorno ancora solo mare
Ma ti pare giusto
Uno va in vacanza per la prima volta
E quelli lì davanti son capaci di sbagliare rotta
Che poi a chiamarla barca
Ci vuole un bel coraggio
Stare in tre
Seduti in mezzo metro di spazio
È come me e gli altri duecento
Tutti intenti a pregare
Ed io vorrei soltanto alzarmi e palleggiare, ah
Ma se soltanto sporgo anche di un centimetro il piede
Questo davanti si sveglia
E inizia a dire che ha sete
Io ho pure sete, fame, sonno
E mi fa male la schiena
Ma non c’è mica bisogno
Di fare tutta sta scena
E poi c’è questo di fianco
Che ha chiuso gli occhi e non li apre più
È da due giorni che dorme
Che pare non respiri
Non ho mai visto nessuno dormire così tanto
Ho chiesto a mamma
E ha detto che era proprio stanco, boh
Tre giorni fa
Ne hanno buttato una ventina in mare
Mamma dice che volevano nuotare
Io li sentivo gridare
E non sembravano allegri
Ma almeno adesso ho un po’ di spazio
Per i piedi
È il sesto giorno
E adesso dormo, pure mamma e un tipo magro
Qualcosina più in là grida che vede la Madonna
E questa barca adesso puzza di benzina e di morte
E mamma ha detto di non farci caso
E di essere forte
E di fare il bravo bambino
E star seduto qua
Che mamma adesso s’addormenta
E raggiunge papà
Però piangeva e si sforzava di sorridere
Forse era proprio tanto stanca pure lei
E c’è un silenzio tutto intorno
Che mi mette paura
S’è fatta notte, ho freddo
E in cielo non c’è neanche la luna
Gente grida, chiede aiuto
Ma nessuno risponde
Mi guardo intorno e neanche a dirlo
Vedo sempre e solo onde
Dopo onde e ancora onde
Allora onde evitare di addormentarmi come gli altri
Ed esser buttato in mare
Mi unisco al coro della barca
E inizio a piangere e gridare
Non ho forza, chiudo gli occhi
E non so neanche nuotare
Stiamo tutti bene, stiamo tutti bene
Stiamo tutti bene, stiamo tutti bene, stiamo tutti bene, stiamo tutti bene
E stiamo tutti bene

Il mago

C’è chi mi chiede: Mudimbi, come stai?
Se rispondo tutto bene, poi mi chiede come mai?
La gente guarda male se non sei pieno di guai
Meglio dire son vegano e sto anche in mano agli usurai
Faccio ciò che posso, non vivo a Dubai
Ho un conto in banca all’osso che nemmeno i macellai
Vivo la realtà, senza mentirmi mai
La mia dolce metà sembra la copia di un bonsai
La mia vita va che una favola-la
Non c’è niente che mi preoccupa-pa
Risolvo ciò che c’è da risolvere-re
E compro una vocale per rispondere
Va-come va, va-come va, come va
Va bene anche se male
Va-come va, va-come va, come va
Il trucco è farla andare
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso… come fa il mago
Il mago, il mago, voilà
Il mago, il mago
A complicare, siam tutti esperti
A esser felici, siam tutti incerti
La verità sta tra due concetti
Finché la barca va e Orietta Berti
Quindi sto sereno
Navigo tra le bollette
Rischio pure le manette
Canto queste canzonette
Evito chi si permette
Anche di mettermi alle strette
Vuole pure le mie chiappe
Le pretende fatte a fette
Mi godo la vita
Come un bimbo con una matita
Come Rambo con un mitra
Come Cita una Ciquita
Vincerò questa partita
Ci scommetto la coolita
La strada va in salita ma non sento la fatica
Perché
La mia vita che una favola-la
Non c’è niente che mi preoccupa-pa
Risolvo ciò che c’è da risolvere-re
E compro una vocale per rispondere
Va-come va, va-come va, come va
Va bene anche se male
Va-come va, va-come va, come va
Il trucco è farla andare
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso… come fa il mago
La mia infanzia è stata dura come tante
Senza padre e con il pieno di domande
Nonostante questo è andata alla grande
Ringrazio mia madre per le sue parole sante
Figlio mio, la vita è dura, lo confesso
Proverà a metterti in ginocchio troppo spesso
Tu sorridi lo stesso
Magari domani ci svegliamo
Tutti e due sotto a un cipresso
Va-come va, va-come va, come va
Va bene anche se male
Va-come va, va-come va, come va
Il trucco è fall’andare
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso… come fa il mago
Il mago, il mago voilà
Il mago, il mago c’est moi!

Il congiuntivo

Che io sia
Che io fossi
Che io sia stato
Oh oh oh
Oggigiorno chi corteggia incontra sempre più difficoltà
Coi verbi al congiuntivo
Quindi è tempo di riaprire il manuale di grammatica, che è
Che è molto educativo
Gerundio, imperativo
Infinito, indicativo
Molti tempi e molte coniugazioni, ma
Il congiuntivo ha un ruolo distintivo
E si usa per eventi che non sono reali
È relativo a ciò che è soggettivo
E a differenza di altri modi verbali
E adesso che lo sai anche tu
Non lo sbagli più
Nel caso che il periodo sia della tipologia dell’irrealtà (si sa)
Ci vuole il congiuntivo
Tipo “Se tu avessi usato il congiuntivo trapassato
Con lei non sarebbe andata poi male”
Condizionale
Segui la consecutio temporum
Il congiuntivo ha un ruolo distintivo
E si usa per eventi che non sono reali
È relativo a ciò che è soggettivo
E a differenza di altri modi verbali
E adesso ripassiamo un po’ di verbi al congiuntivo
Che io sia (presente)
Che io fossi (imperfetto)
Che io sia stato (passato)
Che fossi stato (trapassato)
Che io abbia (presente)
Che io avessi (imperfetto)
Che abbia avuto (passato)
Che avessi avuto (trapassato)
Che io sarei
Il congiuntivo, come ti dicevo
Si usa in questo tipo di costrutto sintattico
Dubitativo, quasi riflessivo
Descritto dal seguente esempio didattico
E adesso che lo sai anche tu
Non lo sbagli più

Specchi rotti

Sopra il letto sul mio tetto la finestra che non ho
Questa casa non ha porte, limiti, pareti
Senza vetri non distinguo giorno e notte
Il mio tempo ormai è fermo
Queste ore mai contate, specchi a pezzi, muri opachi
Racchiudono silenzi, colmi di parole e le mie presenze senti
Occhi rovinati, chiusi e sporchi di rancore.
Sogno, non torno, mi perdo, mi spoglio
Dei dubbi, dei passi sbagliati che ho fatto
Sogno i tuoi occhi non c’è più un confine
Vedo un ricordo di un bacio nascosto
Dei pianti negati e dei vuoti colmati
Oltre i tuoi occhi non c’è più un confine
Donna, immagine e canzoni, fiumi di parole
Tensione, dolore, ossessione
E se spargo la mia voce nessuno sa ascoltare
Salgo le scale dei miei sbalzi d’umore
Non inciampo su me stessa
Che non sono mai la stessa
Decisa, indecisa, precisa e imprecisa
E questi freni, bruciano i pensieri come ore mai contate
Sogno, non torno, mi perdo, mi spoglio
Dei dubbi, dei passi sbagliati che ho fatto
Sogno i tuoi occhi non c’è più un confine
Vedo il ricordo di un bacio nascosto
Dei pianti negati e dei vuoti colmati
Oltre i tuoi occhi non c’è più un confine
Sogno, non torno, mi perdo, mi spoglio
Dei dubbi, dei passi sbagliati che ho fatto
sogno i tuoi occhi non c’è più un confine
Sogno, mi sbaglio che i passi che ho fatto
Sogno un ricordo di un bacio nascosto
Di pianti negati e dei vuoti colmati
Oltre i tuoi occhi non c’è più un confine
E ogni sera mi fissa la finestra che non ho
Con paure e insicurezza non mi dice una parola
Si trasforma con l’inganno
Non è mai sincera

Cosa ti salverà

Tu prenditi cura di te
E serviti di ciò che hai
Ritagliati il tempo che vuoi
Per quello che ricostruirai
Che a volte vivi in apnea
E cerchi dal fondo una via
Un punto dove ritrovarti
Coperto di felicità
Un’esplosione sotto pelle
In cui non hai creduto più
Che a volte vivi in apnea
Come se non avessi respirato mai
Fogli da bruciare
Tagli da cucire
Briciole di novità
Lettere di scuse
Tele da riempire
Giorni da perderti
Cuori da incendiare
Chili da smaltire
Pezzi di normalità
Frasi da finire
Prima di lasciarsi andare
Cosa ti salverà
Tu prenditi cura di te
Sorprenditi di ciò che sei
Sotterra l’amore che hai
Per quando lo ritroverai
Sputato dalla marea
Come se non l’avessi respirato mai
Fogli da bruciare
Tagli da cucire
Briciole di novità
Lettere di scuse
Tele da riempire
Giorni da perderti
Cuori da incendiare
Chili da smaltire
Pezzi di normalità
Frasi da finire
Prima di lasciarsi andare
Cosa ti salverà
Un punto dove ritrovarsi
Coperti di felicità
Un’esplosione sotto pelle
In cui non hai creduto mai
Mai
Fogli da bruciare
Tagli da cucire
Lettere di scuse
Tele da riempire
Cuori da incendiare
Chili da smaltire
Pezzi di normalità
Frasi da finire
Prima di lasciarsi andare
Cosa ti salverà
Cosa ti salverà
Cosa ci salverà
Cosa mi salverà

Come stai

Sono tre quarti di giornata che mi sento senza l’aria
Sento un peso sulle spalle torno poi leggiadra
Sto così male da capire che in realtà è tutta finzione
Te lo presento se vuoi
Lo vedo ormai, come fosse il mio migliore amico
Che si allontana quando mi sento libera e via dai guai.
Come stai, come sei
Come dici, cosa vuoi
E mi chiedevano come stai
come stai
Come fai
Come sei
come dici, cosa vuoi
Tu dimmi come stai
Dimmi almeno se ci stai
Ho disegnato mille case nei miei tempi d’oro
Ho preso a pugni le parole che dicevo e non solo
Tu non hai niente da dare
Tu non hai niente da ridere
E mi dicevano di stare calma, di stare zitta, di stare dritta
C’erano botte e segni sul viso
Le mani giunte nemmeno un sorriso
C’era chi mi ascoltava solo per soldi
Oppure mi voleva solo sul tardi
C’erano piatti vuoti, visi stanchi, giochi storti
Luci spente, liti accese
Mia madre che mi manca anche se gira l’angolo
Non trovo pace prego qualche strano angelo
Mi trovi qui da sola a raccontarti in fila
La mia storia senza filtro e senza rima
Come stai, come sei
Come dici, cosa vuoi
E mi chiedevano come stai
Come stai
Come fai
Come sei
Come dici, cosa vuoi
Tu dimmi come stai
Dimmi almeno se ci stai
Sai è risaputo, chi ha sofferto è più evoluto
Non basta che mi ascolti qui mi serve un vero aiuto
Non basta chiedermi come stai
Tu non sei qui per me
Tu, sei solo qui per te
Ma ti ripeto che non mi basta chiedermi
Come stai, come sei
Come dici, cosa vuoi
E mi chiedevano come stai
Come stai
Come fai
Come sei
Come dici, cosa vuoi
Tu dimmi come stai
Dimmi almeno se ci stai
Come sei
Come dici, cosa vuoi
E mi chiedevano come stai
Come stai
Come fai
Come sei
Come dici, cosa vuoi
Tu dimmi come stai
Dimmi almeno se ci stai

Bianca

Scivolerò senza distrarmi
Non guarderò giù per non soffrire
Io ti ascolterò senza capire di te, ancora
Raccoglierai frutti maturi baciati dal sole
Cammineremo tu davanti a me
Sopra un tappeto di grandi sogni
Bianca, la mia parete è bianca
Quando il tuo aereo ritorna
Cambia colore con te
L’hai visto già
Tu eri lì con me
Ritornerà quella stagione di qualche anno fa
Come la moda si trasformerà
Ogni ricordo che avrai nascosto
Dimmi come può
Bianca, la mia parete è bianca
Quando il tuo aereo ritorna
Cambia colore con te
L’hai visto già
In un bar del centro mi accorgo di te
Credere sia solo un caso impossibile
Cade da un bancone un bicchiere
Una storia va in pezzi
Bianca, la mia parete è bianca
Quando il tuo aereo ritorna
Cambia colore con te
L’hai visto
Bianca mentre la neve imbianca
Dentro la notte ti avanza
Tutte le impronte di te
Non trovo più
Non trovo più

Lettera dal duca

Passano come rondini
Possibilità e utopie
Volano senza redini
Come libere armonie.
E non conosco più leggi di gravità
Ostacoli e complessità
Raggiungo un’altra dimensione
Se chiudo gli occhi vedo l’infinito in me
Supero i miei limiti più di quanto immagini
Tu stai parlando a una persona che non c’è
Silenziosa anima che questo sole illumina
I see the towns
I see the mountains
Here in my heart
Fuori dal tempo
A new fronteer
Another game to play
Passano vecchie immagini
Indelebili su di noi
Restano frasi e musica
E quel battito sentirai
Io non capisco più certe meschinità
Le misere mediocrità
Io vivo un’altra dimensione
Se chiudi gli occhi vedi l’infinito in te
E superi i tuoi limiti più di quanto immagini
Ti accorgerai che un mondo spirituale c’è
Fuoco dentro all’anima che tutto intorno illumina
I see the towns
I see the mountains
Here in my heart
Fuori dal tempo
A new fronteer
Another game to play
I see the towns
I see the mountains
Se chiudo gli occhi vedo l’infinito in me
Supero i miei limiti più di quanto immagini
Down down, I see the wall falling
Down down, I see the wall falling
Down down, I see the wall falling
Down down, I see the wall falling