L’ultimo tram (a mezzanotte)

Voglio avere una festa che possa ricordare,
non la cena modesta e il ballo familiare,
un’amica mi presta qualcosa da indossare
e dimentico la cesta della roba da stirare,
non ho altro per la testa che la buona società.
A mezzanotte si fermerà
la provvisoria felicità
e l’incantesimo si concluderà,
a mezzanotte parte l’ultimo tram.
C’è un’orchestra famosa e non quei quattro dischi,
non si beve gazzosa ma veramente whisky,
se pretendo qualcosa bisogna che mi arrischi
o finisce che mi sposa chi mi chiama con tre fischi
e la macchina lussuosa tra i miei sogni resterà.
A mezzanotte si fermerà
la provvisoria felicità
e l’incantesimo si concluderà,
a mezzanotte parte l’ultimo tram.
Il bicchiere si vuota, nessuno mi ha invitato,
la stanchezza si nota, il trucco si è sbavato,
è la sera più idiota che abbia mai passato,
ho la testa che si svuota, l’entusiasmo se n’è andato,
ma bisogna che mi scuota, è finito tutto qua.
Si è fatto tardi e se ne va
senza aspettarmi l’ultimo tram,
che serve correre, non si fermerà,
a mezzanotte torna la verità.